sabato 18 marzo 2017

RECENSIONE: "Uno nessuno e centomila" di Luigi Pirandello

 Uno, nessuno e centomila

Autore: Luigi Pirandello
Editore: Newton Compton

Trama: Pubblicato nel 1927 è il romanzo più tipico di Pirandello, quello in cui meglio si manifesta il nucleo fondamentale di quel particolare sentimento della vita e della società che sta alla base di tutta la sua grande opera teatrale. Vitangelo Moscarda si convince improvvisamente che l'uomo non è "uno", ma "centomila"; vale a dire possiede tante diverse personalità quante gli altri gliene attribuiscono. Solamente chi compie questa scoperta diventa in realtà "nessuno", almeno per se stesso, in quanto gli rimane la possibilità di osservare come lui appare agli altri, cioè le sue centomila differenti personalità. Su questo ragionamento il tranquillo Gengé decide di sconvolgere la sua vita.

RECENSIONE


Oggi vi parlo di “Uno, nessuno e centomila” , libro scritto da Luigi Pirandello, libro che ho sempre desiderato di leggere e con una bella spinta e l’occasione perfetta con “La ruota delle letture” mi sono cimentata in questa storia. Ammetto di essere sempre stata affascinata per così dire, dai comportamenti umani e su come si reagisce in modo diverso in ogni piccola parte della nostra vita. Quanto siamo diversi ogni volta che conosciamo una persona o magari ci sono delle situazioni che ci si propongono e a quanto ci adattiamo.
Uno nessuno e centomila è un roman.o un po’ complicato da seguire, ma ha una sua logica, perché è molto basato sulla psicologia, appunto su Vitangelo Moscarda che non sa più riconoscersi in una sola persona, è piuttosto confuso e intricato il suo pensiero, ma quanta verità c’è nascosta dietro?
Io posso essere una persona, mi vedo in un certo modo, ma gli altri come mi vedono? Perché ogni persona si fa un’idea diversa.
Vitangelo comincia a diventare paranoico fino a poi degenerare e tutto perché ha fatto un commento allo specchio sul suo naso  e Vitangelo lì ha capito che ognuno ci vede in modo diverso.
Comincia a chiedersi se sia una sola persona, mille oppure nessuna.
Lo stile è comunque contorto, stiamo sempre parlando di una persona che si interroga sul suo essere una sola persona e quindi ci sono molti pensieri ed esclamazioni, il pensiero di non sapere chi essere è qualcosa che lo sconvolge, e quindi non sa neanche come comportarsi tra l’essere altruista all’essere egoista.
Abbandona tutto, la sua vita, sua moglie, il suo lavoro, la sua casa. Passando dall’essere uno, Centomila  e alla fine nessuno.
Ripeto, non è un libro semplice, ho faticato un po’ mentre lo leggevo, però è stato anche bello vedere come si evolve la storia e anche tanto interessante ma parecchio contorto il ragionamento che fa Vitangelo/Gengè. E’ come un fiume in piena di pensieri, uno dopo l’altro che ti trascinano nella storia  e ti fanno riflettere.


La cosa che mi è piaciuta di più è come ho detto prima, il fatto che è vero, siamo persone diverse in ogni occasione, ma non solo, c’è anche il nostro “essere” una persona ma vista dagli altri, che in fondo, ci sconvolge, no?E’ sicuramente un libro che ti fa riflettere. A volte cerchiamo di fare bella figura per dimostrare di essere al meglio, perfetti, perché ci importa magari, del pensiero di una persona. Come è successo al protagonista che aveva perso il suo essere, si è annullato non sapendo più chi fosse.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono felice che il post vi sia stato d'aiuto, grazie di cuore per essere passate, mi farebbe tantissimo piacere se lasciaste anche un piccolo segno del vostro passaggio <3